Mese: maggio 2018

Bellezza e memoria tra Sprea e East Side Gallery

Bellezza e memoria tra Sprea e East Side Gallery

I miei venticinque lettori (ok, mi sto montando la testa!) hanno ormai capito che tipo di “viaggio nel viaggio” sono solita indicarvi. Non vi stupirà quindi che il mio consiglio, se vi trovare a visitare Berlino, è quello di non perdervi una passeggiata a pochi […]

Tutti i benefici della radice di astragalo

Tutti i benefici della radice di astragalo

Dopo avervi parlato del chyawanprash come rimedio di grande efficacia nell’attivazione della telomerasi nelle cellule bianche del sangue, oggi voglio parlarvi dell’astragalo. Si tratta di una pianta erbacea perenne delle Fabaceae, originaria della Cina e della Mongolia diffusa in tutte le zone temperate dell’emisfero boreale, […]

Il simbolo di Firenze in più di duemila colori

Il simbolo di Firenze in più di duemila colori

Se vi trovate a Firenze nel mese di maggio, un appuntamento che non potete perdere è la visita al Giardino dell’Iris, a piazzale Michelangelo, dove è possibile vedere in fioritura 2500 varietà del fiore che è simbolo di questa città. Ho visitato il giardino, con marito e bimba al seguito, appena dopo la metà del mese. Purtroppo già una buona parte della fioritura non era più visibile. Vi consiglio per questo di programmare la vostra visita alle prime aperture delle porte, che permettono l’ingresso appena venti giorni l’anno. I toscani chiamano l’iris “il ghiaggiolo”, perché la leggenda vuole che il fiore crescesse nella Valle dell’Arno, colorato di bianco e un po’ di azzurro come se fosse di ghiaccio. Anche Monsignor Vincenzo Borghini, nei Discorsi del 1584, racconta che il giglio che figura nello stemma della città abbia origine dalla Iris florentina della pianura dell’Arno. In origine sul Gonfalone di Firenze l’iris era bianco in campo rosso. I colori sono stati invertiti dai Guelfi tra il 1266 e il 1267, dopo la cacciata dei Ghibellini. Mutamento che anche Dante ci racconta per bocca dell’avo Cacciaguida, nel Canto XVI del Paradiso, “tanto che ‘l giglio non era ad asta mai posto a ritroso, né per divisïon fatto vermiglio”.

Nei suoi due ettari e mezzo, il giardino vi offre iris barbate intermedie e nane, giapponesi, sibirica, louisiana e di moltissime altre varietà. I fiori crescono rigogliosi tra scalette e vialetti di pietra serena, frutto delle ibridazioni sperimentate ogni anno, fin dal 1954, dai coltivatori che partecipano al concorso internazionale bandito ogni anno Dal Comune di Firenze in collaborazione con la Società Italiana dell’Iris. I rizomi di ogni varietà sono inviati a Firenze da ibridatori di tutto il mondo nel periodo che va da giugno a settembre. Qui vengono coltivati per tre anni prima di essere giudicati da una giuria internazionale che non conosce il nome dell’ibridatore. Chi vince, porta a casa un fiorino d’oro.

Il giardino si può visitare da soli, o accompagnati da una guida previa prenotazione. È anche possibile partecipare ai corsi che si tengono durante il breve periodo di apertura, tra cui quello di ibridazione a quello di acquarello, o fare colazioni letterarie ascoltando Shakespeare di fronte a un cappuccino di buon mattino.

Per tutelare le coltivazioni non è permesso l’accesso di animali domestici. L’ingresso è gratuito e di solito possibile già dagli ultimi giorni di aprile.

Ridiscendendo dal giardino dell’iris vi consiglio una sosta anche al giardino delle rose, aperto tutto l’anno, dove è possibile godere di una splendida visuale sulla città attraverso “la valigia” che incornicia Firenze. Qui trovate mille varietà botaniche e ben 350 specie di rose antiche, una piazzola di sosta per l’osservazione e una fontanella per rinfrescarvi. C’è anche una vasca con pesci e ninfee, dove la mia bimba si è fermata a giocare e riposarsi. Buona passeggiata.


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